AZIONE CATTOLICA 2020-2021

Pubblicato giorno 25 ottobre 2020 - Azione cattolica, Formazione, In home page, Parrocchia

 

Per chi vuole aderire all’Azione Cattolica

«L’appartenenza all’Azione Cattolica Italiana costituisce una scelta da parte di quanti vi aderiscono per maturare la propria vocazione alla santità, viverla da laici, svolgere il servizio ecclesiale che l’Associazione propone per la crescita della comunità cristiana, il suo sviluppo pastorale, l’animazione evangelica degli ambienti di vita e per partecipare in tal modo al cammino, alle scelte pastorali, alla spiritualità propria della comunità diocesana». (STATUTO dell’AC art. 15.1)

Aderire all’AC significa scegliere di vivere da laici la propria chiamata alla santità, partecipando attivamente alla vita dell’Associazione quale piena esperienza di Chiesa.

L’adesione è quindi una scelta personale. Scegliamo di contribuire con la preghiera e la nostra disponibilità alla vita dell’Associazione; scegliamo di essere attivi all’interno di essa contribuendo al raggiungimento degli obiettivi che sono legati all’esperienza associativa.

L’adesione è un ‘Sì’ libero e consapevole dell’impegno a voler fare la propria parte (anche attraverso un gesto formale che prevede il versamento di un contributo personale a concorso dei finanziamento delle attività associative).

Aderire all’AC è possibile in ogni momento dell’anno! Luogo concreto di adesione è la Comunità parrocchiale, e qualora non vi fosse l’Ac in parrocchia è possibile rivolgersi al Centro diocesano che sarà felice di accogliere nuovi Soci.


«Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti» (papa Francesco, Momento di preghiera in tempo di epidemia, 27 marzo 2020).
Rieccoci tutti! Ancora sulla stessa barca mentre navighiamo più tranquilli. Pronti però a dare voltalegando saldamente una cima ad un sostegno in modo che non si sciolga, per mettere in sicurezza la barca. Siamo protagonisti di una storia che ne racchiude tante altre. Siamo figli di un vissuto che ci ha segnati. Siamo qui, ancora fragili e disorientati ma pronti a RIPARTIRE, a navigare insieme. Sì, siamo pronti anche se le parole mancano. Siamo pronti nello sguardo. Si vede!
Gli occhi, lo sguardo, sono la parte del volto che resta scoperta quando indossiamo la mascherina. E sebbene il suono delle parole arrivi smorzato al destinatario, lo sguardo non è soggetto a filtri. Oggi, più di prima, lo sguardo è per noi incontro, avvicinamento, espressione, parola.
I nostri sguardi sono più intensi. Facciamoci caso. Ci indicano l’intensità della relazione, della confidenza. Ci permettono di dire «Posso entrare?, sono qui con te». Con lo sguardo possiamo parlare, senza sentire il bisogno delle parole. Comunicare e ricevere comunicazione. Intavolare discorsi facendo silenzio.

Con questa intensità maggiore siamo chiamati a guardare, ESPLORARE, riconoscere la realtà. Una realtà abitata dal prossimo: uno sguardo una storia.
Siamo chiamati a tenere gli occhi aperti, a riconoscerci dagli sguardi e a riconoscerci negli sguardi di coloro che sono con noi sulla stessa barca.
Perché in fin dei conti lo sguardo e la barca sono luoghi di incontro. Luoghi nei quali facciamo esperienza dell’altro; esperienze comuni come la fragilità e il limite, il riconoscersi ‘‘insieme creature’’ e il farsi dono.

Siamo chiamati ad abitare lo sguardo, siamo chiamati ad abitare la barca. Ad abitare, a star dentro questi luoghi. Lo stare è una scelta: SCEGLIAMO di guardare da dentro la barca il mare del futuro presente, scegliamo di guardare negli occhi l’altro e di navigare insieme, scegliamo di rinnovare la nostra presenza nel viaggio con l’associazione.
È proprio in questi luoghi che ci sentiremo accolti e mai soli, già pronti a salpare… a vele spiegate!

 

di Claudia D’Avanzo
Area della Promozione associativa

https://azionecattolica.it/a-vele-spiegate